martedì 30 ottobre 2012

AUTUNNO

Fra i respiri inconsapevoli,
nei tumultuosi momenti del giorno,
c'è un monotono silenzio, e misterioso,
in cui si susseguono mondi, meravigliosi
e terribili, dove il possibile è solamente l'ombra
di un desiderio inesprimibile
in quanto inconsistente.
Lì, compresso fra gli strati del tempo,
in un angolo di fantasia a buon mercato,
alberga in perenne attesa del futuro
il pensiero a me complementare
della svolta, dell'arrivo a compimento
di un progetto mai scritto.

Finchè l'autunno giunge e chiude il ciclo
delle possibilità uniche e infinite,
e sigilla col ricordo,
come la linea prima del totale,
ciò che è stato e ciò che non è.
Così mi volto a guardare,
come se lì fosse il segreto,
dove le strade sussurrano ai balconi
quei sogni approssimativi che facevo
quando tutto sembrava promessa,
e invece era vita in sè.
E così passerà sempre,
come fosse oggi l'ultimo giorno.

venerdì 29 giugno 2012

AMORE MIO

Eleva la tua volontà
a stravolgere le leggi del tempo,
ad espanderne con forza la dimensione,
ad invertirne deciso l'ottusa direzione,
'sì che io possa penetrare l'attimo assoluto
che ci resta, qui, dove raccattiamo i sogni
e senza resa ricompattiamo le nostre anime
e i loro giorni.

Grida adesso la tua volontà di riscatto,
nella certezza della giusta ora per ricevere
ciò che sempre è mancato,
incidi la tua sentenza per l'urgente rinascita
che pretendi con la violenza dell'amore,
e fà che sia la nostra ultima buona ragione
per cui valga la pena vivere
o morire.

mercoledì 11 aprile 2012

FUORI TEMPO


Scendo,
in un'apnea che lascia la paura per la certezza
gelida come il reale che resta sopra,
ma non per questo meno ingannevole.
Scendo nella cosciente solitudine che sfiora la resa,
un'inerzia incompatibile col tutto, e che trova
in se stessa una controforza
che è solo sopravvivenza.

Si disconosce il respiro svenduto alla stanchezza
di una pazienza che si arrende all'abbandono
di ogni pretesa, compresa la speranza
che sempre porta a un nuovo inizio, sempre
a un punto di partenza.

E un sè ormai incondivisibile può solo
lasciare sprezzante ogni altro sè,
aggrappandosi ad una dignità inutile,
come un orgoglio fuori tempo.

venerdì 13 gennaio 2012

BUONA LA PRIMA

La corsia in cui ti trovi, a lato della vita,
immersa nel tempo fermo da cui lo sguardo
sbalordito osserva lo scorrere non tuo
del tutto, il resto da te.

Quel luogo, vergognoso di parole
infide, in cui si insinua il sospetto della fine
impossibile del pensiero, lì tu ti agiti
al dritto e al rovescio.

Il bianco nato sporco della stanza
ti priva del riverbero che è la risposta
alla tua prova d'attore, il tuo eterno
provino, la tua linfa di senso.

E adesso? Adesso non sai ma qualcosa
bisogna pur dire, fare rumore come
non resa, pur di allontanare il conto,
e poi non è ancora detto e comunque...
è buona la prima.

sabato 7 gennaio 2012

...

Quel non-pensiero che adombra la mente
dalla luce della notte, il sogno,
un dolore che chiude su se stesso la risposta
muta, e mutevole di diritto, come
l'impronta fangosa del sentimento sordo,
e ingiallito come neve di palude.

Non chiede scusa la logica
per la mancanza di tatto e di giustizia:
resto metà di un intero ipotetico, che
azzarda un bisbiglio in foglie ampie
nell' ultima rimanenza d'azzurro,
e flette la lama di un vuoto tagliente
che si chiude all'angolo della consapevolezza.

giovedì 5 gennaio 2012

RIFLESSI DI VERITA'

Ingannevoli specchi riflettono giochi
agli occhi di sbieco, sottintendono
artifici non sempre efficaci
di strategie consolatorie, tentativi
d'inventare riscontrabili ragioni
che a intermittenza sopportano il dolore.

Ma non muta la ripugnanza
ad ogni stoica rappresentazione,
se il cielo ti sputa il suo grigio e
sbeffeggia lo sforzo tendineo;
non basta a compensare i segreti
la palpebra chiusa sull'ovvio,
se cambia programma il tasto
fermo restando il resto.

sabato 31 dicembre 2011

NON HO TEMPO

Non ho tempo
per l'inutile, il banale,
il meno che perfetto.
Non ho tempo da perdere
nè voglia di perder tempo,
va tutto bene così
il mio circo,
in compiuto equilibrio,
l'arte del controllo.
Non ha tempo l'orgoglio
ferito e rafforzato,
il volere si contrae
per sua stessa gravità,
relativa.
Non ho tempo
per il possibile,
solo l'impossibile
merita il mio tempo.

giovedì 15 dicembre 2011

...

Tu passi come il vento,
spalanchi le mie porte
noncurante dell'interno
e le lasci sole a sbattere
come un grido, o un lamento
per ciò che fuoriuscendo
per sempre andrà perduto.

giovedì 1 dicembre 2011

...

Che senso ha
lasciare che il vento consumi la mia sabbia
cambiandomi le sembianze,
divorando le carni intorno all'occhio,
rendendomi scheletro,
reperto di me stessa
nel deserto post-umano?

giovedì 21 luglio 2011

QUEL SILENZIO

Voglio perdermi invisibile, e sordamente
in larghe strade notturne, convesse,
artificiali di luce e ronzii di insegne,
una soluzione alcalina in molecole d'aria estiva
che insipida muore sulla lingua dei giorni
in un paese straniero a cui la mia anima è sconosciuta.

Voglio morire e rinascere della tua solitudine
su un asfalto bagnato, cocciutamente grigio,
prestare lo sguardo ostinato e girando le spalle
fingere di dimenticarlo per restarne senza,
quel senza infinito che ti deriva
come un silenzio di ritorno dalla tua marea.

E nel grandangolare spazio dell'orizzonte
vedere filtrare una luce tiepida e cauta in cui
tu, eccezione di ogni mia regola, sarai
la prova che non torna di un sentimento che precipita
e che senza un motivo si schianta, denso
di un non ti amo e basta.

sabato 21 maggio 2011

DISINCANTO

C'è sempre un altrove di cui sentirsi orfani
negli anfratti amari dell' immaginazione,
una futile tensione all'eterno
che non inganna i sepolcri scoperchiati
esposti al gelo del sempre minor futuro;

serve volontà a coglier l'ironia nel potenziale
e tenerezza per l'incolpevole illusione,
un distacco lento dall'inesaudibile promessa,
che attutisca al paziente cuore il disincanto.

Mi lascio esistere nell'equilibrio che mi supera
e nell' ombra di me stessa evoco l'assenza nostalgica
dell'irraggiungibile meta come effettiva essenza
dell'infinito.

sabato 7 maggio 2011

RESTO

Lo spessore dei giorni aumenta in prospettiva,
come s'infittisce d'estate il grano maturo
celando il rigolo avvelenato
reso innocuo dal tempo
che abitua il passo a oltrepassarlo.

Resto, come la rugiada
si fissa all'erba bruna del mattino,
col mio respiro e la mia sete, resto,
nell'ombra che scende sulla terra sudata
ove dimora il mio miracolo in questa vita.

Gli affido lo sguardo e accetto l'accordo tacito
che rivela l'enigma all'ultimo passo muto,
voltando le spalle a un'ostinata alba che presumo
e che risolvo in un sorriso.

sabato 2 aprile 2011

...

Lascia che la sabbia sedimenti sul fondo
incerto e l'acqua recuperi trasparenza
e calma, lascia che il respiro dimentichi
il principio e si fonda con le chiome scure,
lassù dove tutto è evidente come frutta
matura, e il velluto dei sogni scalda le mani
e i piedi del più gelido ricordo.
Lascia, ti prego, che la ragione degli ultimi
attimi di follia si sprechi nel vento intiepidito
del mio autunno, sì che non dolga più pensare
che in un altro luogo e in un tempo altro
sarebbe stata possibile - la vita.

mercoledì 30 marzo 2011

...

E allora vedi, vuoti e pieni si amalgamano
indissolubili nell'entroterra del nostro
essere, ove evolvono colori a testimonianza
di luce, lanterne accese leniscono rumori e
non ascoltare equivale a scorrere
sull'inquietudine muta che mi si addice.

A ben pensare, allora, siamo già stati
su queste pianure azzurre e se avessimo
coraggio ne troveremmo lo specchio
nelle parole non dette al silenzio,
quel giorno che avremmo potuto,
ma preferimmo seguire il vento
nel suo soffio contrario.

mercoledì 23 marzo 2011

SOLE NUOVO

Voglio gioire di danza e di luce
in questo risveglio di sole,
fuori dalle porte schiuse
dove si riflettono profumi succosi
accanto alle foglie degli uccelli
che cingono l'azzurro rotondo, gonfio
a goccie, a bolle che prestano respiri,
vibranti di suoni che sfiorano corde,
come quell'idea sinfonica di verde
e la corsa che la insegue
sudando l'emozione del possibile.

La voglio ingoiare quest'aria viva
e sporcarmene le labbra,
rincorrere acque come farfalle
fra morbide onde di colline vergini,
assorbire il verde dalle palme aperte
dimenticando quell'abitudine a non capire
e ridendo l'attimo preciso, eterno
chiaro di ogni nuova ragione,
voglio tuffarmi nel fresco di questa follia
perchè è primavera ed è giusto fiorire.

domenica 20 marzo 2011

IL TUO RICORDO

Torni a me sul dorso di un odore
che è carezza
nella penombra della buonanotte,
e il corpo intero lo indossa, come un guanto
ci immerge il respiro,
sorregge le fondamenta del mio spirito,
e rivedo i tuoi larghi passi
sotto il portico antico che incornicia
il tuo sguardo severo,
e sorrido delle mie manine nelle tue grandi
lisce e forti di cui ero orgogliosa,
e mi accorgo che lì è ora la tua vita,
in quel ricordo bianco
che ti torna a me.

sabato 19 marzo 2011

RESTAMI PARALLELO

Geometrie ateoriche, destinazioni a caso
-è andata bene, a piedi ma con le scarpe-
la quadratura del cerchio, più o meno,
come quella volta che.

circonferenze immaginate e perse
per ricominciare, solo un vertice più avanti,
generazioni di linee muoiono -curve, spezzate, aperte-
contro un reale distratto e autoreferenziale.

e tu a quell' angolo, il grado, la latitudine, l'attimo
-quello che vale una vita-
ma non ho potuto, non c'era spazio
per l'intersecazione
e per puro caso il mio piano non fù il tuo.

allora restami parallelo,
orizzonte di lato
ch'io possa almeno intuirti con la coda dell'occhio,
fino alla risoluzione.

venerdì 18 marzo 2011

...

Divoro parole dagli occhi, bramo conferme,
e rimando a un miglior tempo la rivelazione
che già comprendo nell'ansa delle paure
dove sta costruendo casa la notte.

Ho pronte le pesanti valigie dell'anima
che riciclo ad ogni respiro e depongo
tra pagine consunte di un testamento di sogni
che son la mia vita rada come un'attesa.

Rido lacrime d' impotenza che trema
e schiudo la bestemmia echeggiante
all'imbrunire dell'ultimo monte,
dove la pace dimora autosufficiente
e di me inconsapevole.

domenica 6 marzo 2011

...

Manca il sole alle parole scavate nelle ossa.
Sono un cane senza coda
che si chiude nel silenzio attonito dell'idiota,
sento solo il dolore dello stomaco
le grida delle meningi
la saliva di chi ha fame
e resta immobile
come ali senza vento e senza colpa.
E' attesa di ciò che non accade
vivere la morte;
mi troverà già morta quando arriverà.

sabato 22 gennaio 2011

VIVENDO

Mi sono rarefatta vivendo,
su distese di vento e di canto
arrendevole mi dissolvo,
respiro appena in chiuse poetiche come
spifferi di persiane sopite,
sussurro al mare carezze come
planate sospese in attesa, e
sfumatamente mi espando,
avvolgendo il cielo in coperte eterne come
mani giunte, e lascio che con la seta del tempo
ricami il piede sulla terra
il suo destino.

venerdì 21 gennaio 2011

SI E' FATTO TARDI

Quando si è fatto tardi,
il tempo (assai maggiore) dell'assenza
grava sulle ali di chi spera
che l'esiguo spazio che gli resta
possa riscattare una vita intera.

Fermo restando il valore simbolico del sentimento,
scema le acque il vero del quotidiano,
e il non poter più investire con pari impegno
non so se sia timore
o solo buon senso.

giovedì 20 gennaio 2011

LA PAURA DEGLI ANGELI

Sai di sale posato dal vento
su labbra di ricordi futuri,
velo di luce semplice il tuo sorriso,
pace di brina il tuo silenzio,
nel tepore dei tuoi sguardi che
come alito d'ali sulle mie spalle nude
si posano.

Leggeri di speranza
i miei piedi scalzi corrono incontro
a braccia in cui confido come erba selvatica,
e voglia Dio io possa arrendermi senza paura
all'evidenza degli angeli.

sabato 1 gennaio 2011

IL FARO

Ruggendo
schiaffeggia l'onda il vento - innalzandola;
emerge dagli abissi la mia tempesta
in un turbinio di grigi e neri che mi attraversa,
e la furia indomita dell'anima mia
sento in me chiamare,
oltre il tempo delle nubi e dei tormenti,
la quiete
del faro tuo.

domenica 12 dicembre 2010

ANCORA IO

Già scende la ruggine sulle fronde
ed io sono sempre io.

I lineamenti riflessi sono quelli di ieri,
fatte salve nuove pieghe imbrunenti come foschie,
e il fluire quieto dei giorni ignari,
e i respiri della notte che annulla i voli
leggeri dell'illusione breve
come battito d'ali.

E' con discrezione che il tempo passa,
silenzioso tra le distrazioni del daffare,
finte mete, reali fughe
da paure ignote che insostenibili premono
sulla debolezza del significato
e sulla consapevole non-scelta
di un equilibrio nella solitudine.

E ancora manca lo specchio al mio conversare
che innocente attende l'irreperibile testimone
e chiuso resta nell'incerta gabbia di leggere ombre
adornate in superficie da effigi di sorrisi,
e solo muore.

sabato 11 dicembre 2010

L'ATTESA

Dall'ambiguo richiamo del buio
lo sguardo bambino attende,
e ad ogni silenzio che punge
rinforza caparbio l'immagine assente,
e si aggrappa all'eco del  ricordo
che rincuora le labbra serrate
sul miraggio del soldato morto.

venerdì 10 dicembre 2010

LA NUBE

Così - all'improvviso
giunge la nube temuta
e spande il suo buio sulla mia ingenuità
che sapeva più di quanto vorrei
che il sole non sarebbe durato...

domenica 5 dicembre 2010

Blade Runner



« Io ne ho viste cose ...che voi umani non potreste immaginarvi…
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione…
E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser…
E tutti quei… momenti ...andranno perduti nel tempo…
Come lacrime… nella pioggia…
È tempo… di morire… »

sabato 4 dicembre 2010

DI PASSAGGIO

Passiamo liquidi
lasciando fossili per nuove stelle,
interezze incompiute,
suole a tradire la terra,
contrapposizioni disarmoniche
alla vita ostili...

venerdì 3 dicembre 2010

LA RELAZIONE PERDUTA

Ho bisogno di te
e lo grido!
con la forza del terrore
per la perdita totale del senso,
e tu hai bisogno di me!
deve esserti chiaro
prima che sia troppo tardi
e che ci perdiamo soli
per le strade del mondo...

martedì 28 settembre 2010

ACCONTENTARSI

Riemerge quel fastidio di fondo
stasera,
impasta le viscere, inquina parole,
un'appena accennata elettricità che pesa,
una qualche ridicola difesa da ciò che già conosco:
l'interpretazione di un gioco 
tra vita e non,
che mi farà arrivare a domattina...
Col gelato sullo stomaco
indigerito,
o lo sperma.

lunedì 27 settembre 2010

...

Odio quando fai uscire il sole
nella tristezza che so gestire,
quando abbocco all'amo di un'euforia viziata,
conseguenza solo di una rinnovata dipendenza
che approfitta dei vuoti indifesi
per confondere i perimetri.

E odio la mia debolezza
che nutre la tua duttile resistenza,
inglobando ed espellendo,
perfetto funambolo omeostatico
con sguardo fisso allo scopo
non unico, ma perverso nel possibile.

Devo murare l'accesso a quell'angolo
dove produco illusioni deleterie e tempo perso!
oggi che vedo con chiarezza
ciò che non esiste...

mercoledì 18 agosto 2010

CON IL RESTO DI ZERO

Mi sento quel virgola qualcosa
in ogni circostanza
che mi fa pensare alla mia esistenza
come ad un errore calcolato,
un arrotondamento per eccesso messo in preventivo
nel grande disegno del caso.

Mi è stato assegnato un divisore decimale
che spacca a mezzo i miei intenti più modesti
che amorevolmente raccolgo e cerco di moltiplicare,
ma invece di addizzionare il risultato alla mia autostima
ne esce una sottrazione d'incanti,
con il resto di zero.

mercoledì 11 agosto 2010

ORAMAI

La reazione è tarda sulla cartina al tornasole,
Pavlov ne sarebbe deluso, ma non Darwin
che conosce il DNA, le origini
e le poche chances concesse dal caso.

Non c'è motivo ora d'essere sorpresa,
annaspare non fù utile all'impresa
e ovviamente il mezzo è partito senza colpa,
né sua né mia.

Nel mio stand-by di ore, oramai,
si susseguono incipit scopiazzati qua e là,
un'economia sommersa di vite parassite
che succhiano il tempo alla realtà.

sabato 7 agosto 2010

Poesia di mio figlio: LA MORTE

Radici invisibili ha
più in alto degli alberi stà
lassù fra le nuvole và
e mai, tuttavia, crescerà.

Non ha voce ma grida
non ha ali ma vola
non ha denti ma morsi dà
non ha bocca ma versi fà.

Lei ogni cosa divora
ciò che ha vita: la fauna, la flora;
i Re abbatte, le città,
rode il ferro, la calce già dura
e dei monti pianura farà.

Anche l'uomo non può resisterle,
nè con armi nè con fucili,
con carri armati o bombe nucleari;
Lei paura gli fà
e la vita con sè prenderà.

venerdì 6 agosto 2010

...

Non sempre la sofferenza
è purificatrice. Ogni luce
ha la sua ombra, e se non scendi sotto
a controllare, rischi di ergere te stesso
al dio supremo che non sei.

LA MORTE

Non fù il cessàr d'esistere il mio tormento,
non la notte senza nome oltre le colonne
d' Ercole,
non la torsione dei nervi spasimanti dolore,
nè il ruminare degli insetti nei secoli la mia carne.

Ma ciò che non fù, ciò che mancai con l'occasione
è ciò che spinge il mio angoscioso vagare
tra gli astri silenti,
la maledizione di andar in eterno sfuggendo
inguaribili rimpianti,
tra la colpa e la purezza l'anima mia terrena
dilanianti.

giovedì 5 agosto 2010

LE MONTAGNE

Celano misteri le montagne
nel loro silenzio che chiama.
Alitati sussurri ergono roccaforti
alleate del tempo
ove randagi demoni trovano rifugio.

Scoperte al giorno, smeraldee dune
si sovrappongono pretenziose
intagliando la membrana celeste
su cui le nubi scorrono amorevoli
a mitigare liti.

Di clorofilla le imperiose sfumature
riverberano al sole ogni inclinazione
e le vaporose pelurie muschiate
effondono il sudore della terra
agli spiriti in ascolto.

Ma sotto il peso del manto notturno
le impietose madri azzerano gli sforzi
dell'immaginario padrone,
che avverte gli ancestrali terrori,
cui ancora, però,
rifiuta di obbedire.

martedì 3 agosto 2010

...

Il mio disagio
è un elefante in un negozio di cristalli
che infrangendosi ad ogni mia mossa
rumoreggiano all'equilibrio in superficie
la mia goffaggine che stride al suo confronto.

Timido il mio istinto a ritrarmi nell'ozio
del dubbio, ma l'ampia solitudine prevalendo
affonda negli universi della mente
ove intere vite oltrepassano loro stesse
per schiantarsi contro il nulla...

lunedì 2 agosto 2010

SOLITUDINE

Sfonda il muro della decenza
l'urto gelido del silenzio,
dilatandosi ingravida lo spazio circostante
fino ad asfissiarne gli angoli e le ragioni.
Deborda morboso il pensiero
senza il limite della presenza,
imputridendo l'aria
infettata dal male furente,
pigro il veleno si impossessa dell'animo
e drasticamente
chiude il bozzolo al mondo.

Senza la rete delle mani,
solo,
il mostro cresce.

lunedì 10 maggio 2010

PIOGGIA

Fra portici d'ombrelli
la pioggia si attarda
in un silenzio di specchi
che assapora il mare alle caviglie.

Scaccio
la pesantezza che distrae le nubi
dal moto terrestre
e lascio percepire
il tuo esistere in me
attraverso il ricordo
che rosso spumeggia sulle labbra
lasciate sole dal vento.

Ancora la pioggia temporeggia
tra i giochi di sale che sgorga
dalle mani bambine,
e frastagliate emozioni
si schiantano
contro l'onda bianca di ritorno
dal canto della sera.

Schiude l'occhio su fossili lisci
di tempo ormai guarito dalle parole
e si allontana l'orizzonte futuro
del pallido cuore
il cielo cavalcando.

Chino la testa e spero
di trovare al mio ritorno
le tue porte aperte sul mio corpo
e le tue calde domande
aperte alle mie risposte bagnate.

Di pioggia.

domenica 9 maggio 2010

DESTINO

Sono nata contro vento
infastidendo gli equilibri,
estranea mio malgrado alle regole condivise,
fiancheggiando il vetro di confine
con curiosità riverente
per la naturale operosità senza ombre,
per la tranquilla padronanza di sè
di chi sa perfettamente,
e con la colpevole rabbia senza spiegazioni
madre del cupo costante terrore,
privato di ogni dubbio o illusione
dai puntuali, limpidi segni,
per i miei soli occhi,
come a un'anima condannata
a scontare la sua pena.

sabato 8 maggio 2010

VITA

Come un boato
squarcia il buio l'alba nostra!
Aghi negli occhi dell'universo
improvvisamente sventrato
dall'atroce volontà cieca di sangue,
dal parto feroce che strazia
le carni della reazione chimica
da cui sgorga incessante il vomito
dell'ingozzante divoratore
che di lucida follia assassina il silenzio del caos
stuprando lo spazio come atto estremo
della sua essenza,
violentemente viva!

venerdì 7 maggio 2010

...

Macera mosto
nel mio ultimo scudo,
mi adula di sensibilità non richiesta
mentre annaspo fra convinzioni opposte
e ricordi di speranze
più numerosi dei traguardi concreti.

Sono in attesa sulla linea di partenza da così tanto tempo
che la pozza di sangue si è fatta mare,
in cui deliranti emozioni bramano l'oblio
come unica possibile sopportazione.

giovedì 6 maggio 2010

E INVECE NO

Nella foga del non commettere errori
ne commetto di irreparabili;
l'oleosa stizza d'orgoglio su cui scivolo
m'imbroglia di inevitabile destino
e mi rende ariete
contro il muro di sempre.

Con orrore di pietra vedo il tempo calpestarmi
e passare oltre, a me indifferente,
sì che con ossuto silenzio supplico
che il mondo mi veda, e con ciò mi assolva
per aver crudelmente ferito senza motivo
chi ritenevo giusto ferire,
e invece no.

mercoledì 5 maggio 2010

LETTERA A UN AMICO


Caro amico,

scrivo a te che sei l'intelligenza migliore che conosco per condividere un pensiero inaspettato che questo primo di Giugno, senza motivo apparente, mi ha voluto conciliare. Mi accorgo solo ora, infatti, mentre guardo fuori dal finestrino del treno che mi porta a Bologna, che il tempo, il mondo, la vita, nel loro scorrere continuo, mi sono andati oltre. Mi accorgo, cioè, di essere ferma, da molto tempo.

Tu sai che ho impiegato molti anni per arrivare a conoscere me stessa, per guardarmi dentro senza paura, per imparare a volermi bene. Gli ultimi di questi, poi, sono stati quasi infernali, sono accadute cose che mi hanno segnata fortemente, ma che mi hanno anche permesso di arrivare al punto in cui sono ora: so chi sono, quanto valgo, in cosa credo, cosa voglio. Tesori, insomma, tesori immensi che ho agognato per tutta la vita ed ora sono miei di diritto, li ho conquistati con sudore, lacrime e sangue.
Un punto di arrivo, quindi. Momento conclusivo in cui solitamente arriva il premio a riconoscimento del duro lavoro svolto. E mi sono fermata, ad aspettarlo.
E sai cosa è accaduto? Nulla. Non ho ricevuto alcun premio, nessuno mi ha guardata riconoscendomi. Sono qui ferma da 5 anni al mio punto di arrivo, con i miei trofei in mano, gli ideali in cui credo e in cui mi riconosco, ma nulla è accaduto. Il tempo, il mondo, la vita hanno continuato a scorrere come prima.

Ora, in questo mattino largo e bianco in cui mi trovo immersa, mi sono resa conto che le mie conquiste di immenso valore sono diventate pesanti valigie che devo lasciare, per proseguire. Perchè c'è altro da imparare. Ciò che sono rimango, ma è il momento di oltrepassare me stessa e andare avanti. Con il tempo, con il mondo, con la vita.

S.

martedì 4 maggio 2010

PERSA E' LA MISURA

Avanzando abbattiamo limiti
che sono argini
al traboccare di noi stessi,
e senza i quali veniam travolti
dai nostri giorni di vergogna!

E nell' inutile tempo
si scioglie la ragione della giusta sentenza,
cui primitivo istinto, ancora,
non vuol porre rimedio.

domenica 2 maggio 2010

...

Sto sulla soglia
e vi guardo
assaggiare quel nettare
che per beffa del caso
non assaporerò mai,
e m' intenerisco di me
sola a comprendermi,
amorevole e impotente
madre di me stessa.

sabato 1 maggio 2010

ORA

Aspetta, ora,
l'anima ha bisogno dei colori dei vasti piani,
il respiro ha bisogno di vedere il cielo,
gli occhi di assaporare i frutti dolci dei filari.

Guarda,
vedi come si posa la luce sulle chiome esplose
e gli alberi pudichi si chiudono a ombra,
vedi come rivela l'acqua il suo argento dorato?

Ascolta,
lo spazio si fa vento e chiama a raccolta i fratelli,
la terra gaudente fermenta penetrata dal sole
e ogni voce è densa di profondo silenzio.

Senti,
scorre il mare fin dentro le vene aperte,
le onde schiumano la riva rinvigorita
e il deserto di sabbia trasluce miraggi.

Riposa, ora,
lascia che entri soltanto commozione,
'chè del pensiero
non è il momento.

giovedì 29 aprile 2010

BURATTINO

Urgente
è recitar bene la mia parte,
sì che nessuno si accorga della mia esistenza
e io possa sopportare gli sguardi
nell' attimo in cui sfiorano la superficie
e svelti si allontanano
per non dover mutare l'espressione.

Non si dissolva mai il dubbio
che tutti noi stiam recitando,
che l'apparenza è tutto ciò che resta,
che per la fretta scordammo i motivi,
che col passato perdemmo il futuro,
che se togliessimo il tendone al teatrino
vedremmo i fili...

mercoledì 28 aprile 2010

R.

Nel mistero senza fondo
del mio sentimento per te,
dove amore e vergogna
sembrano confondersi,
scorgo il presagio del mio destino
come un brivido nel tempo
di desideri inespressi
di impossibili significati
di segreti insensati...
e mi duole esser prescelta
per un inutile amore
che renderà ancor più vana
la mia già sprecata esistenza.