sabato 26 settembre 2009

FINO A QUI

Fino a qui sono giunta con affanno.
Pensieri più gravosi ad incurvarmi
le spalle, sguardo più duro a solcarmi
la fronte, memorie affollate, sussurro di volti
e odori, fruscio di colori e ombre.
Mi fermo per un momento ed inspiro
solo l'indispensabile, mentre le labbra inerti
flettono in una smorfia che mi sfigura
e naufraga lo sguardo all'orizzonte
nell'inutile ricerca del senso perduto.
Nulla di questa stanchezza
sembra risvegliare un'emozione;
solo l'inevitabile disillusione che indolenzisce,
quale prezzo amaro del divenire.

domenica 20 settembre 2009

VIAGGIANDO

Il treno corre.
Una grigia cornice
su estranei frammenti di quotidianità
resi opachi dalla condensa.
Frugo avida di segreti
fra le geometrie delle ombre,
in sfuggenti anfratti come nature morte
e ricordo il sapore delle fragole.

Il treno corre.
Furtivo lo sguardo
fra le fessure di consunti portoni;
vite appese ai fili come panni ad asciugare.
Rumore di ferro,
una carrozza riposa sul binario accanto
ricoperta di ruggine,
e ricordo un tramonto dello stesso colore.

Il treno corre,
e, al contrario, corrono la terra secca
e le umide nuvole,
alberi dondolano un saluto di vento
e ne indovino l'odore.
Una girandola di cane e coda
ignora un bimbo che a terra piange,
e ricordo campanelli di ninna nanne.

Il treno corre.
Incroci di binari mescolano direzioni e vite,
indistinto girone di anime sperse.
Grovigli senza via d'uscita,
salite e discese in ordine casuale,
miliardi di strade fittamente solitarie
ognuna con un luogo da attraversare.

Il treno corre.
Su questa piatta terra libera,
sotto questo cielo terso e infinito
scorrono, senza alcun merito,
i miei fortunati binari,
e dal posto che mi è stato assegnato
osservo la straordinaria varietà umana,
e con essa me.

venerdì 18 settembre 2009

L' ARTE

All'ombra di antichi templi,
celata tra falsi idoli,
simulacro del divino,
si è fatta mito.

Lucente riflesso
di una realtà opaca,
coraggiosa tensione
dell'intelletto umano,
si è fatta spirito.

Materia che evapora
verso il cielo degli Dei,
squarcio nell'universo dato,
tuono di anime terrene,
si è fatta eco.

Ciò che di noi resterà
tra le macerie del fallimento,
tra i rossi petali del nostro sangue,
tra le pagine non scritte del destino,
Lei
si farà ricordo.

giovedì 17 settembre 2009

LA VITA DENTRO

Ho nostalgia di un tempo che non fù mai
se non nella mia mente,
nei giardini della mia fantasia, dove
la parola è un dono da tenere in serbo
per quando il silenzio fuori è troppo forte
e il peso dell'invisibile tale da
schiacciare carne e anima, mescolandoli.

Microcosmo dentro, cellule di stelle,
infinito infinitesimale in cui perdermi,
scaffali di polverosi desideri disattesi
che ancora attendono
nel bianco o nero della loro follia,
e beffardi segni profetici a creare l'illusione
di un destino che non giunge mai a compimento.

Mi autoesilio, nei vicoli tortuosi
dei miei pensieri, dove ogni ricordo
ha il sapore di rimpianto, e ogni convinzione
è prigioniera solo di se stessa.
Lì mi cullo, solitaria,
nella malinconia di una vita vissuta solo
nei dintorni di ogni cosa.

mercoledì 16 settembre 2009

AMORE

Ho amato invano, tante volte
quante si può perdere la speranza,
ho amato per errore ai margini di una vita
che non era la mia,
ho sprecato amore come foglie al vento che
soffia in direzioni sbagliate,
ho amato senza motivo
fino a strapparmi l'anima, persa
in un dolore incomprensibile...
E ho imparato
che gli amori che mi lasciano sola
sono quelli di cui posso fare a meno.
Ma nessun Dio voglia
che la dignità e l'orgoglio di questo sentimento
vengano oscurati nemmeno in parte
dai suoi tanti fallimenti,
dei quali io sono testimone e segno,
ostinato e vivo.

martedì 15 settembre 2009

MENO MALE CHE NESSUNO CI GUARDA!

Com'è possibile andar così vagando
per interminabili tempi vuoti
in luoghi surreali e vani?

Quell'albero c'era anche ieri,
perchè scrutarlo per ore?
Tronco, rami, foglie, cos'altro?

Sempre alla ricerca, ignorando di cosa,
sempre anelando qualche idea vaga, ma
sempre immobili, siamo poeti!

Voli alti ma con mani sporche, forti
della nostra fragilità, stolti,
distratti da piccoli destini.

Scontenti dell'oggi ma del domani certi,
cambiamo il mondo ma mai noi stessi!
Siamo la nostra peggiore teoria.

lunedì 14 settembre 2009

CONSTATAZIONE DI FATTO

Orgoglio triturato
a riconoscere i Vincenti,
umiliante ammissione
della verità darwiniana:
sopravvive chi meglio si adatta.
Il resto muore.

Li ho disprezzati invidiandoli,
loro che sanno apparire ottenere controllare
godendosi la vita
nella beffarda convinzione
di esserselo meritato.

E io stupidamente attònita
per l'incapacità di capire
come è possibile sia vero
ciò che non ho la forza di cambiare,
né di accettare.

ULISSE

Di stanchezza onirica gli occhi roteanti
(rituale lotta al sonno incontrollabile),
sfumante l'eco di vicini inquieti e di gatti
scappati da fiabe cupe. Si allentano
le mandibole a simular la morte,
simbiotico tepore di corpo e
odorate lenzuola, in cui lenta naufraga
la coscienza fra le onde del buio...
Naufraga,
ed io salpo, infine,
con bianche vesti di un'altra me ritrovata
fluttuanti nell'aria opalescente di una visione
che promette...sempre più vagamente...
che il viaggio avrà...
un lontano ritorno...

sabato 12 settembre 2009

(dalla mia adolescenza...) BELLA FREGATURA...

Tratta dal libro 'Poesie' di Stefania Menegatti
collana Labirinti, Ed. Andromeda 1996
www.edizioniandromeda.com

Ti senti vivo,
e già questo ti riempie di illusione.
Credi davvero di ottenere qualcosa lottando,
credi davvero di valere ciò che vuoi,
credi davvero di meritare ciò che vuoi,
credi che infondo giustizia c'è,
o ci sarà,
credi nei tuoi pensieri,
credi nei tuoi sogni,
lottando
anche se non vedi
e aspetti, pregando, la ricompensa.
E alla fine ti chiedi a cosa è servito,
e poi ti convinci che a qualcosa è servito,
e tutto questo è illusione,
e tutto questo è vita.

venerdì 11 settembre 2009

Poesia di mio figlio!

Di notte nulla disturba la luna.

Dormono gli uccelli e i coccodrilli,
tutti dormono tranne me
e non so neanch'io il perchè.

La luna è bella,
il cielo non è nuvoloso,
quindi adesso anch'io riposo.

martedì 1 settembre 2009

RABBIA!

Non ce l'ho con il sole
che non può fare a meno di sorgere,
non ce l'ho con le nuvole
che non possono fare a meno di passare oltre,
non ce l'ho con le montagne
che non possono che rimanere immobili,
non ce l'ho con gli alberi
costretti ad assistere passivamente
agli orrori della vita umana.
Chissà quanti uomini giusti
hanno visto morire ingiustamente,
tra l'indifferenza di chi non li ha conosciuti.
Chissà a quante tragedie
hanno assistito impotentemente,
di quanto dolore
hanno udito il grido soffocato,
di quante atrocità
sono stati silenziosi testimoni.
Nei secoli e nei millenni,
in terre lontane e vicine,
in ogni lingua,
di ogni colore e religione.
Quanti fiori sbocciano
senza essere visti!
Quanti fiori muoiono
senza essere pianti!
Allora verso chi
posso scagliare la mia rabbia?
Non verso il sole o le nuvole,
non verso le montagne o gli alberi,
ma verso gli uomini!
Miopi e ottusi Narcisi,
capricciosi deliranti di onnipotenza,
stupidi. Sì, stupidi!
E stupida è la vita,
primitivo istinto col solo scopo di perdurare,
tragica rappresentazione senza logica,
senza ragione, senza discernimento, senza scelta.
Senza scelta.
Inutile, infine.
E gli esseri umani ridotti a soli oggetti,
e a oggetti soli.