Lacera l'Io
l'abisso che separa
il dentro dal fuori,
filo spezzato
che disunisce il noi da noi,
solitudini luccicanti di strass
inquiete rinnovano il trucco,
precario equilibrio
di rabbia su tacchi a spillo,
smaltata paura
ostenta il rosso e distrae
l'Io dal me.
sabato 27 febbraio 2010
venerdì 26 febbraio 2010
giovedì 25 febbraio 2010
mercoledì 24 febbraio 2010
NON LASCIAMO CHE RIDANO DI NOI
Non lasciamo che dicano di noi
che non siamo più esseri umani,
che la dignità è perduta
nell' evidenza della storia
quando ci vendemmo al migliore offerente
accontentandoci del minimo,
umiliandoci nella perdita del pensiero critico,
convincendoci che va bene così,
e chi si lamenta è un deficiente!
che non siamo più esseri umani,
che la dignità è perduta
nell' evidenza della storia
quando ci vendemmo al migliore offerente
accontentandoci del minimo,
umiliandoci nella perdita del pensiero critico,
convincendoci che va bene così,
e chi si lamenta è un deficiente!
IN TRENO
Molti dormono,
i più fortunati ad occhi chiusi,
gli altri ad occhi aperti
rassegnati a pensieri urgenti
e stanchi;
e passano, dietro quei vitrei,
rabbie e solitudini
che il giorno placa e riempie,
ma che la sera, in treno,
non perdona.
i più fortunati ad occhi chiusi,
gli altri ad occhi aperti
rassegnati a pensieri urgenti
e stanchi;
e passano, dietro quei vitrei,
rabbie e solitudini
che il giorno placa e riempie,
ma che la sera, in treno,
non perdona.
martedì 23 febbraio 2010
PASSAGGIO
Non v'è punto d'origine motivante,
nè meta ultima rispondente,
ma solo uno scorrere ordinato
di caotici non-sensi.
Eppure,
in questo errare vergognoso,
si cela perdurante l'ombra
di un' agognata dignità.
nè meta ultima rispondente,
ma solo uno scorrere ordinato
di caotici non-sensi.
Eppure,
in questo errare vergognoso,
si cela perdurante l'ombra
di un' agognata dignità.
lunedì 22 febbraio 2010
SOLO PER CASO
Banalità e superficialità,
che facili doni sareste stati!
Così leggeri e frivoli,
come pesereste meno
sul mio respiro,
e quanto meno ridicola
potrei sentirmi,
pur essendolo di più!
che facili doni sareste stati!
Così leggeri e frivoli,
come pesereste meno
sul mio respiro,
e quanto meno ridicola
potrei sentirmi,
pur essendolo di più!
domenica 21 febbraio 2010
QUEL CHE GIA' SAI
Non è felicità
quella che chiudi con un sorriso,
non è spensieratezza
quel riflesso in luciccanti pupille,
non è gioia infantile
quella che ti passa vicino ai giochi,
ma è tutta la durezza che già presagisci,
che vedi agire lentamente in me
fino a farmi morire.
quella che chiudi con un sorriso,
non è spensieratezza
quel riflesso in luciccanti pupille,
non è gioia infantile
quella che ti passa vicino ai giochi,
ma è tutta la durezza che già presagisci,
che vedi agire lentamente in me
fino a farmi morire.
sabato 20 febbraio 2010
CHIUSO PER MALATTIA
Non trovo l'origine del filo,
non riesco a risalire il ragionamento,
dove si nasconde l'immagine salvifica?
non so scegliere il sentimento
per saltare il fosso e andar dall'altra parte,
dell'agire non sono figlia desiderata,
non ricordo come contenere il disgusto,
le regole per capire le ho perse
nel retrobottega,
in quale tasca sono finite le chiavi?
non ho più un motivo per rimanere,
oggi chiudo.
non riesco a risalire il ragionamento,
dove si nasconde l'immagine salvifica?
non so scegliere il sentimento
per saltare il fosso e andar dall'altra parte,
dell'agire non sono figlia desiderata,
non ricordo come contenere il disgusto,
le regole per capire le ho perse
nel retrobottega,
in quale tasca sono finite le chiavi?
non ho più un motivo per rimanere,
oggi chiudo.
venerdì 19 febbraio 2010
MENO CHE UNA POESIA
Scrivono poesie d'amore, le poetesse,
ma io che poetessa non sono
non cado nell' inganno
che tramuta un bisogno
in sentimento.
ma io che poetessa non sono
non cado nell' inganno
che tramuta un bisogno
in sentimento.
giovedì 18 febbraio 2010
SOLO SFOCATAMENTE
La sala del tè, la pasta al cioccolato,
paiono ricordi di un'altra vita
incatenati al suolo d'asfalto,
macigno al piede del suicida del lago,
fissità del movimento perpetuo,
rumore di cose solo immaginate,
morto pensiero.
E dovrà ricominciare da capo il figlio
per fermo restare,
nella notte dei tempi si perde
l'ingiustizia cieca dell'essere,
nonostante gli scritti millenari,
parole col sangue
inutilmente versato.
paiono ricordi di un'altra vita
incatenati al suolo d'asfalto,
macigno al piede del suicida del lago,
fissità del movimento perpetuo,
rumore di cose solo immaginate,
morto pensiero.
E dovrà ricominciare da capo il figlio
per fermo restare,
nella notte dei tempi si perde
l'ingiustizia cieca dell'essere,
nonostante gli scritti millenari,
parole col sangue
inutilmente versato.
mercoledì 17 febbraio 2010
LA FORZA DELLA VITA
Succede
che si avvinghi alle caviglie l'edera velenosa,
lentamente risale millimetri di pelle,
discreto cancro si impossessa del corpo
infrangendone la volontà,
pezzo dopo pezzo,
finchè la disperazione debordando
si tramuta in ciò che nessun vivente
può sopportare,
il disvelamento del Dio inesistente.
Non c'è ritorno da tale rivelazione,
perchè insostenibile è il peso
del più vuoto nulla.
Ma priva di bivi è la strada
che poco meno che arrendevolmente
percorro,
e mi meraviglia la vita
col suo malleabile perdurare,
comunque.
che si avvinghi alle caviglie l'edera velenosa,
lentamente risale millimetri di pelle,
discreto cancro si impossessa del corpo
infrangendone la volontà,
pezzo dopo pezzo,
finchè la disperazione debordando
si tramuta in ciò che nessun vivente
può sopportare,
il disvelamento del Dio inesistente.
Non c'è ritorno da tale rivelazione,
perchè insostenibile è il peso
del più vuoto nulla.
Ma priva di bivi è la strada
che poco meno che arrendevolmente
percorro,
e mi meraviglia la vita
col suo malleabile perdurare,
comunque.
...
Siamo fieri di cosa?
Quasi tutto il prodotto è futile e ingannevole,
e anche al netto dell'inganno
Quasi tutto il prodotto è futile e ingannevole,
e anche al netto dell'inganno
ci si ritorce contro l'idea
perchè vuota.
Ed è vuoto che pesa
e muove cannoni lontani,
a sottoscrivere con la sinistra
la nostra stupidità!
perchè vuota.
Ed è vuoto che pesa
e muove cannoni lontani,
a sottoscrivere con la sinistra
la nostra stupidità!
martedì 16 febbraio 2010
lunedì 15 febbraio 2010
CREPUSCOLO
Viola è il crepuscolo,
Un solo piccolo lume
come l'ombra di un presagio
scende sul mio essere,
prigionieri del passato mi fissano fantasmi
e nel silenzio di morte
l'umido tanfo di decomposizione
si spande nell'oscurità di piombo.
Un solo piccolo lume
disperatamente chiama,
così mi lacero
metà alle doloranti radici
e metà ai petali,
e metà ai petali,
che ancora godono della luce dell'orizzonte.
domenica 14 febbraio 2010
SOPRAVVIVENZA
C'è un vuoto, fuori,
che si estende dentro.
Ho sempre più osservato
che vissuto,
e quand'anche ho lottato
ho sbagliato nemico.
Al nulla ho preferito la sofferenza,
maggiore (non migliore) compagnia,
ma dal baratto
qualcosa in più mi aspettavo.
Continuo a portare me stessa
agli appuntamenti (tu chi mi hai portato?),
ma c'è una piega della vita
che proprio non riesco a penetrare.
Che farmene, allora, di un tesoro
sigillato nel profondo enigma
di piramidi millenarie?
Conquista fine a se stessa...
Eppure,
finchè del mio dolore
riuscirò a fare poesia,
sarò viva quanto basta.
sabato 13 febbraio 2010
venerdì 12 febbraio 2010
CITY
Tirannico il monovalore impera
su neoautismi giapponesi
su nevrotiche fobie di massa
su autoisolamenti fetali
su irrazionali aggressività esplodenti
su estatici simbolismi religiosi
su mercificate identità usa e getta...
Resti di sogni schizzati sui muri
di una metropoli metasticasu mercificate identità usa e getta...
Resti di sogni schizzati sui muri
in attesa dell'apocalisse.
martedì 9 febbraio 2010
TORNANTI
Ritorni di pensiero giravolte
dal bianco al nero
in un zip tocco un'altra corda
un bottone una porta
il dentro chiude al fuori
e tengo duro, tanto dove sta scritto
che hanno ragione loro?
torno al ricordo rotondo
e mi adatto mi fletto al vero
del volere che ruota il mondo,
perdersi non conviene
c'è il dirupo freno
inverto all' indietro e vedo
inarcarto il ponte del rientro,
rovescio le tasche della regola
e trovo la chiave cercata
il risvolto del pensiero
lo afferro e riemergo:
un pezzo di orizzonte curvo
l'ho dentro anch'io allora
ritorno e mi capovolgo,
son fatte per volare
le ali!
dal bianco al nero
in un zip tocco un'altra corda
un bottone una porta
il dentro chiude al fuori
e tengo duro, tanto dove sta scritto
che hanno ragione loro?
torno al ricordo rotondo
e mi adatto mi fletto al vero
del volere che ruota il mondo,
perdersi non conviene
c'è il dirupo freno
inverto all' indietro e vedo
inarcarto il ponte del rientro,
rovescio le tasche della regola
e trovo la chiave cercata
il risvolto del pensiero
lo afferro e riemergo:
un pezzo di orizzonte curvo
l'ho dentro anch'io allora
ritorno e mi capovolgo,
son fatte per volare
le ali!
lunedì 8 febbraio 2010
.....
Patisco lo specchio di domani
nel silenzio dell'unica premura
che amaramente non raggiungo,
e pongo inchiostro volumetrico
a compensare spazi
svuotati dalla fuga.
domenica 7 febbraio 2010
SPOSTATI
Spostati, adesso,
e lascia spazio al rancore
qui, dove il sangue non coagula,
dove il fallimento del meglio di me
mi riduce all'inutile,
e la rabbia
si sazia col dolore!
giovedì 4 febbraio 2010
UN DI' L'AMORE
Un dì l' amore
mi sedette accanto,
o il suo riflesso soltanto,
ed io confusa non gli chiesi nulla
a parte il tutto che gli chiesi,
ma fraintesi.mercoledì 3 febbraio 2010
Riflessione: CADUTI NELLA RETE
Ci iscriviamo a communities
in nome della socialità,
viviamo sui social networks
in nome della tolleranza,
apriamo forum
in nome dell'apertura al dialogo,
esaltiamo il web
in nome della democrazia...
Ma ergiamo nuovi muri
dove muoiono soliloqui,
dove pensieri vengono sbranati,
dove la morale trasborda,
il luogo comune impera,
dove nessuno ascolta,
al sicuro davanti a schermi disinfettati,
virtuali mascherine antibatteriche
senza contatto.
E rinnoviamo elite,
cerchie ristrette di membri fedelissimi
alle rigide regole del gioco.
Tracotanza e ipocrisia
la nuova retorica,
mai pillola fù più indorata
di questa nuova finzione,
mai maschera più simile al vero,
mai inganno più globale!
Siamo sintomi di una pandemia fatta di catene,
potrà la rabbia salvarmi
o sarà l'ultima malattia?
in nome della socialità,
viviamo sui social networks
in nome della tolleranza,
apriamo forum
in nome dell'apertura al dialogo,
esaltiamo il web
in nome della democrazia...
Ma ergiamo nuovi muri
dove muoiono soliloqui,
dove pensieri vengono sbranati,
dove la morale trasborda,
il luogo comune impera,
dove nessuno ascolta,
al sicuro davanti a schermi disinfettati,
virtuali mascherine antibatteriche
senza contatto.
E rinnoviamo elite,
cerchie ristrette di membri fedelissimi
alle rigide regole del gioco.
Tracotanza e ipocrisia
la nuova retorica,
mai pillola fù più indorata
di questa nuova finzione,
mai maschera più simile al vero,
mai inganno più globale!
Siamo sintomi di una pandemia fatta di catene,
potrà la rabbia salvarmi
o sarà l'ultima malattia?
martedì 2 febbraio 2010
LO SGUARDO DEGLI ALBERI
Nevica
sotto i deformi arti scheletriti
che protesi si inchinano al passaggio,
giullari irriverenti riveriscono
il falso Re.
sotto i deformi arti scheletriti
che protesi si inchinano al passaggio,
giullari irriverenti riveriscono
il falso Re.
lunedì 1 febbraio 2010
IL MALE DI SCRIVERE
Rincorro parole
precise,
precise,
nevrotiche
sinapsi frugano angoli,
ossessivo chiodo
e ossigeno;
mi contorco nella ricerca,
tendo muscoli mi allungo
per afferrarle,
le sfioro
con la punta della lingua,
le stringo
fra dita e penna
ma scivolose sfuggono
solo un attimo prima,
e altre già mi tentano
mi confondono,
ma mi scrollo!
Scrivo cancello riscrivo
inchiostro su inchiostro
encefalogramma della follia;
segni simboli significati
danzano in circolo,
mi inebriano,
mi sorreggono
e con me il mondo.
ossessivo chiodo
e ossigeno;
mi contorco nella ricerca,
tendo muscoli mi allungo
per afferrarle,
le sfioro
con la punta della lingua,
le stringo
fra dita e penna
ma scivolose sfuggono
solo un attimo prima,
e altre già mi tentano
mi confondono,
ma mi scrollo!
Scrivo cancello riscrivo
inchiostro su inchiostro
encefalogramma della follia;
segni simboli significati
danzano in circolo,
mi inebriano,
mi sorreggono
e con me il mondo.
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