lunedì 10 maggio 2010

PIOGGIA

Fra portici d'ombrelli
la pioggia si attarda
in un silenzio di specchi
che assapora il mare alle caviglie.

Scaccio
la pesantezza che distrae le nubi
dal moto terrestre
e lascio percepire
il tuo esistere in me
attraverso il ricordo
che rosso spumeggia sulle labbra
lasciate sole dal vento.

Ancora la pioggia temporeggia
tra i giochi di sale che sgorga
dalle mani bambine,
e frastagliate emozioni
si schiantano
contro l'onda bianca di ritorno
dal canto della sera.

Schiude l'occhio su fossili lisci
di tempo ormai guarito dalle parole
e si allontana l'orizzonte futuro
del pallido cuore
il cielo cavalcando.

Chino la testa e spero
di trovare al mio ritorno
le tue porte aperte sul mio corpo
e le tue calde domande
aperte alle mie risposte bagnate.

Di pioggia.

domenica 9 maggio 2010

DESTINO

Sono nata contro vento
infastidendo gli equilibri,
estranea mio malgrado alle regole condivise,
fiancheggiando il vetro di confine
con curiosità riverente
per la naturale operosità senza ombre,
per la tranquilla padronanza di sè
di chi sa perfettamente,
e con la colpevole rabbia senza spiegazioni
madre del cupo costante terrore,
privato di ogni dubbio o illusione
dai puntuali, limpidi segni,
per i miei soli occhi,
come a un'anima condannata
a scontare la sua pena.

sabato 8 maggio 2010

VITA

Come un boato
squarcia il buio l'alba nostra!
Aghi negli occhi dell'universo
improvvisamente sventrato
dall'atroce volontà cieca di sangue,
dal parto feroce che strazia
le carni della reazione chimica
da cui sgorga incessante il vomito
dell'ingozzante divoratore
che di lucida follia assassina il silenzio del caos
stuprando lo spazio come atto estremo
della sua essenza,
violentemente viva!

venerdì 7 maggio 2010

...

Macera mosto
nel mio ultimo scudo,
mi adula di sensibilità non richiesta
mentre annaspo fra convinzioni opposte
e ricordi di speranze
più numerosi dei traguardi concreti.

Sono in attesa sulla linea di partenza da così tanto tempo
che la pozza di sangue si è fatta mare,
in cui deliranti emozioni bramano l'oblio
come unica possibile sopportazione.

giovedì 6 maggio 2010

E INVECE NO

Nella foga del non commettere errori
ne commetto di irreparabili;
l'oleosa stizza d'orgoglio su cui scivolo
m'imbroglia di inevitabile destino
e mi rende ariete
contro il muro di sempre.

Con orrore di pietra vedo il tempo calpestarmi
e passare oltre, a me indifferente,
sì che con ossuto silenzio supplico
che il mondo mi veda, e con ciò mi assolva
per aver crudelmente ferito senza motivo
chi ritenevo giusto ferire,
e invece no.

mercoledì 5 maggio 2010

LETTERA A UN AMICO


Caro amico,

scrivo a te che sei l'intelligenza migliore che conosco per condividere un pensiero inaspettato che questo primo di Giugno, senza motivo apparente, mi ha voluto conciliare. Mi accorgo solo ora, infatti, mentre guardo fuori dal finestrino del treno che mi porta a Bologna, che il tempo, il mondo, la vita, nel loro scorrere continuo, mi sono andati oltre. Mi accorgo, cioè, di essere ferma, da molto tempo.

Tu sai che ho impiegato molti anni per arrivare a conoscere me stessa, per guardarmi dentro senza paura, per imparare a volermi bene. Gli ultimi di questi, poi, sono stati quasi infernali, sono accadute cose che mi hanno segnata fortemente, ma che mi hanno anche permesso di arrivare al punto in cui sono ora: so chi sono, quanto valgo, in cosa credo, cosa voglio. Tesori, insomma, tesori immensi che ho agognato per tutta la vita ed ora sono miei di diritto, li ho conquistati con sudore, lacrime e sangue.
Un punto di arrivo, quindi. Momento conclusivo in cui solitamente arriva il premio a riconoscimento del duro lavoro svolto. E mi sono fermata, ad aspettarlo.
E sai cosa è accaduto? Nulla. Non ho ricevuto alcun premio, nessuno mi ha guardata riconoscendomi. Sono qui ferma da 5 anni al mio punto di arrivo, con i miei trofei in mano, gli ideali in cui credo e in cui mi riconosco, ma nulla è accaduto. Il tempo, il mondo, la vita hanno continuato a scorrere come prima.

Ora, in questo mattino largo e bianco in cui mi trovo immersa, mi sono resa conto che le mie conquiste di immenso valore sono diventate pesanti valigie che devo lasciare, per proseguire. Perchè c'è altro da imparare. Ciò che sono rimango, ma è il momento di oltrepassare me stessa e andare avanti. Con il tempo, con il mondo, con la vita.

S.

martedì 4 maggio 2010

PERSA E' LA MISURA

Avanzando abbattiamo limiti
che sono argini
al traboccare di noi stessi,
e senza i quali veniam travolti
dai nostri giorni di vergogna!

E nell' inutile tempo
si scioglie la ragione della giusta sentenza,
cui primitivo istinto, ancora,
non vuol porre rimedio.

domenica 2 maggio 2010

...

Sto sulla soglia
e vi guardo
assaggiare quel nettare
che per beffa del caso
non assaporerò mai,
e m' intenerisco di me
sola a comprendermi,
amorevole e impotente
madre di me stessa.

sabato 1 maggio 2010

ORA

Aspetta, ora,
l'anima ha bisogno dei colori dei vasti piani,
il respiro ha bisogno di vedere il cielo,
gli occhi di assaporare i frutti dolci dei filari.

Guarda,
vedi come si posa la luce sulle chiome esplose
e gli alberi pudichi si chiudono a ombra,
vedi come rivela l'acqua il suo argento dorato?

Ascolta,
lo spazio si fa vento e chiama a raccolta i fratelli,
la terra gaudente fermenta penetrata dal sole
e ogni voce è densa di profondo silenzio.

Senti,
scorre il mare fin dentro le vene aperte,
le onde schiumano la riva rinvigorita
e il deserto di sabbia trasluce miraggi.

Riposa, ora,
lascia che entri soltanto commozione,
'chè del pensiero
non è il momento.