giovedì 29 aprile 2010

BURATTINO

Urgente
è recitar bene la mia parte,
sì che nessuno si accorga della mia esistenza
e io possa sopportare gli sguardi
nell' attimo in cui sfiorano la superficie
e svelti si allontanano
per non dover mutare l'espressione.

Non si dissolva mai il dubbio
che tutti noi stiam recitando,
che l'apparenza è tutto ciò che resta,
che per la fretta scordammo i motivi,
che col passato perdemmo il futuro,
che se togliessimo il tendone al teatrino
vedremmo i fili...

mercoledì 28 aprile 2010

R.

Nel mistero senza fondo
del mio sentimento per te,
dove amore e vergogna
sembrano confondersi,
scorgo il presagio del mio destino
come un brivido nel tempo
di desideri inespressi
di impossibili significati
di segreti insensati...
e mi duole esser prescelta
per un inutile amore
che renderà ancor più vana
la mia già sprecata esistenza.

lunedì 26 aprile 2010

...

Spendo
per tenermi aggrappata al mondo
che disprezzo
come un alcolizzato alla bottiglia.
Sono schiava di me stessa
per dispetto.

sabato 24 aprile 2010

SARA' TRISTE MORIRE

Sarà triste morire,
dopo il tempo sprecato
come asettici ingranaggi
di un meccanismo artificioso,
a rincorrere clessidre
e inaffidabili ricchezze
che non saziano appetiti.

Sarà triste morire
coi sogni essiccati
da un infruttuoso sole
che esangue compatisce i propositi,
rei colpevoli di distratta memoria
che sempre commette
i medesimi errori.

Sarà triste morire
nell'ora del disincanto
che purificherà gli occhi
e i veli dell'ultimo istante riveleranno
lo smarrimento di ogni valore,
l'inquietudine di ogni fede,
la sonnolenza di ogni verità,
l'inganno di ogni giustizia,
l'opportunismo di ogni filosofia,
lo sfruttamento di ogni ideologia.

Sarà triste morire
all'esaurirsi delle domande,
nell'evidenza vergognosa delle risposte
già date dalla storia.

giovedì 22 aprile 2010

SUL SENTIERO

Quando anche l'ultimo legame
sarà reciso,
sarà lieve il passo sul sentiero,
docilmente l'aria entrerà nitida,
il rancore giacerà inerme alle mie spalle
e sereno il cuore
poserà lo sguardo sul tramonto del sole.

mercoledì 21 aprile 2010

PERSEVERARE E' UMANO

Collassati i falsi miti implodono
sgretolando identità
indebolite dallo svuotamento di ogni ideale,
e nude paure disvelano il fallimento
in cui affogano disillusioni.

E noi
privati d'ogni riferimento credibile,
resi soli dai troppi tradimenti,
vilmente accettiamo, al fine,
passivi spettatori del ciclico ritorno...
l'eterno ripetersi dell'umano perseverare.

martedì 20 aprile 2010

L'OCCASIONE MANCATA

Buio gorgo di vergogna
inghiotte l'ultimo colpo di coda
dell' immensa tracotanza,
insignificante meteora
di cui non era tempo
nè ormai motivo.

lunedì 19 aprile 2010

POETI

Nella solitudine del presagio
le sentinelle di vedetta
eterne orfane son d'orecchio
per cassandre parole,
sì che l'intuizione del possibile
è sempre fuori tempo.

E' bene di segno negativo
la poesia.

domenica 11 aprile 2010

E' STATO BELLO RIVEDERTI

Lineamenti accantonati
riemergono remoti
nel particolare movimento del collo
nella piega inusuale delle labbra
nella ruga curva dell'occhio,
e allora sì ti riconosco
esattamente come non ti ricordavo,
e audaci speme dure a morire
accorrono prontamente al vetro
come ventose appese alla finestra
di un altro destino.

lunedì 5 aprile 2010

IL PITTORE

E di nuovo il pittore
afferrò il pennello tra le dita,
con disperazione
lo intinse nel riflesso dello specchietto
e violentemente iniziò a schizzare
nell' aria
gesti strappati di collera
come un folle direttore d'orchestra
percuotendo quel mondo di schiena
sbranando la propria vergogna
piangendo sudando e gridando lo strazio
del mendicare briciole
da vite altrui!

giovedì 1 aprile 2010

SE PENSO L'ANIMA

Se penso l'anima,
nel momento del terrore
in cui ogni luce perde l'orizzonte,
la immagino che s'impiglia,
nel suo migrare,
ai rami di un salice buono
che subito la lascia andare
e nuotando nell'aria umida dell'alba
si riflette negli specchi della pioggia.

Se penso l'anima,
nell'istante in cui non avrò braccia
per trattenerla,
la spero fissata per sempre
sulle rocce ruvide dei monti,
tenuta stretta dai ricami delle parole,
o incollata da resina d'ambra
alla polvere che il vento trascina
per le ere infinite del tempo.

Se penso l'anima,
nel momento in cui
si riappropria del mio respiro,
la vorrei avvinghiata alle note
dell'opera da lui più amata,
affinchè resti così cullata
dagli arpeggi della musica
mentre risalgono danzando
i raggi del sole che muore.