mercoledì 18 agosto 2010

CON IL RESTO DI ZERO

Mi sento quel virgola qualcosa
in ogni circostanza
che mi fa pensare alla mia esistenza
come ad un errore calcolato,
un arrotondamento per eccesso messo in preventivo
nel grande disegno del caso.

Mi è stato assegnato un divisore decimale
che spacca a mezzo i miei intenti più modesti
che amorevolmente raccolgo e cerco di moltiplicare,
ma invece di addizzionare il risultato alla mia autostima
ne esce una sottrazione d'incanti,
con il resto di zero.

mercoledì 11 agosto 2010

ORAMAI

La reazione è tarda sulla cartina al tornasole,
Pavlov ne sarebbe deluso, ma non Darwin
che conosce il DNA, le origini
e le poche chances concesse dal caso.

Non c'è motivo ora d'essere sorpresa,
annaspare non fù utile all'impresa
e ovviamente il mezzo è partito senza colpa,
né sua né mia.

Nel mio stand-by di ore, oramai,
si susseguono incipit scopiazzati qua e là,
un'economia sommersa di vite parassite
che succhiano il tempo alla realtà.

sabato 7 agosto 2010

Poesia di mio figlio: LA MORTE

Radici invisibili ha
più in alto degli alberi stà
lassù fra le nuvole và
e mai, tuttavia, crescerà.

Non ha voce ma grida
non ha ali ma vola
non ha denti ma morsi dà
non ha bocca ma versi fà.

Lei ogni cosa divora
ciò che ha vita: la fauna, la flora;
i Re abbatte, le città,
rode il ferro, la calce già dura
e dei monti pianura farà.

Anche l'uomo non può resisterle,
nè con armi nè con fucili,
con carri armati o bombe nucleari;
Lei paura gli fà
e la vita con sè prenderà.

venerdì 6 agosto 2010

...

Non sempre la sofferenza
è purificatrice. Ogni luce
ha la sua ombra, e se non scendi sotto
a controllare, rischi di ergere te stesso
al dio supremo che non sei.

LA MORTE

Non fù il cessàr d'esistere il mio tormento,
non la notte senza nome oltre le colonne
d' Ercole,
non la torsione dei nervi spasimanti dolore,
nè il ruminare degli insetti nei secoli la mia carne.

Ma ciò che non fù, ciò che mancai con l'occasione
è ciò che spinge il mio angoscioso vagare
tra gli astri silenti,
la maledizione di andar in eterno sfuggendo
inguaribili rimpianti,
tra la colpa e la purezza l'anima mia terrena
dilanianti.

giovedì 5 agosto 2010

LE MONTAGNE

Celano misteri le montagne
nel loro silenzio che chiama.
Alitati sussurri ergono roccaforti
alleate del tempo
ove randagi demoni trovano rifugio.

Scoperte al giorno, smeraldee dune
si sovrappongono pretenziose
intagliando la membrana celeste
su cui le nubi scorrono amorevoli
a mitigare liti.

Di clorofilla le imperiose sfumature
riverberano al sole ogni inclinazione
e le vaporose pelurie muschiate
effondono il sudore della terra
agli spiriti in ascolto.

Ma sotto il peso del manto notturno
le impietose madri azzerano gli sforzi
dell'immaginario padrone,
che avverte gli ancestrali terrori,
cui ancora, però,
rifiuta di obbedire.

martedì 3 agosto 2010

...

Il mio disagio
è un elefante in un negozio di cristalli
che infrangendosi ad ogni mia mossa
rumoreggiano all'equilibrio in superficie
la mia goffaggine che stride al suo confronto.

Timido il mio istinto a ritrarmi nell'ozio
del dubbio, ma l'ampia solitudine prevalendo
affonda negli universi della mente
ove intere vite oltrepassano loro stesse
per schiantarsi contro il nulla...

lunedì 2 agosto 2010

SOLITUDINE

Sfonda il muro della decenza
l'urto gelido del silenzio,
dilatandosi ingravida lo spazio circostante
fino ad asfissiarne gli angoli e le ragioni.
Deborda morboso il pensiero
senza il limite della presenza,
imputridendo l'aria
infettata dal male furente,
pigro il veleno si impossessa dell'animo
e drasticamente
chiude il bozzolo al mondo.

Senza la rete delle mani,
solo,
il mostro cresce.