mercoledì 30 marzo 2011

...

E allora vedi, vuoti e pieni si amalgamano
indissolubili nell'entroterra del nostro
essere, ove evolvono colori a testimonianza
di luce, lanterne accese leniscono rumori e
non ascoltare equivale a scorrere
sull'inquietudine muta che mi si addice.

A ben pensare, allora, siamo già stati
su queste pianure azzurre e se avessimo
coraggio ne troveremmo lo specchio
nelle parole non dette al silenzio,
quel giorno che avremmo potuto,
ma preferimmo seguire il vento
nel suo soffio contrario.

mercoledì 23 marzo 2011

SOLE NUOVO

Voglio gioire di danza e di luce
in questo risveglio di sole,
fuori dalle porte schiuse
dove si riflettono profumi succosi
accanto alle foglie degli uccelli
che cingono l'azzurro rotondo, gonfio
a goccie, a bolle che prestano respiri,
vibranti di suoni che sfiorano corde,
come quell'idea sinfonica di verde
e la corsa che la insegue
sudando l'emozione del possibile.

La voglio ingoiare quest'aria viva
e sporcarmene le labbra,
rincorrere acque come farfalle
fra morbide onde di colline vergini,
assorbire il verde dalle palme aperte
dimenticando quell'abitudine a non capire
e ridendo l'attimo preciso, eterno
chiaro di ogni nuova ragione,
voglio tuffarmi nel fresco di questa follia
perchè è primavera ed è giusto fiorire.

domenica 20 marzo 2011

IL TUO RICORDO

Torni a me sul dorso di un odore
che è carezza
nella penombra della buonanotte,
e il corpo intero lo indossa, come un guanto
ci immerge il respiro,
sorregge le fondamenta del mio spirito,
e rivedo i tuoi larghi passi
sotto il portico antico che incornicia
il tuo sguardo severo,
e sorrido delle mie manine nelle tue grandi
lisce e forti di cui ero orgogliosa,
e mi accorgo che lì è ora la tua vita,
in quel ricordo bianco
che ti torna a me.

sabato 19 marzo 2011

RESTAMI PARALLELO

Geometrie ateoriche, destinazioni a caso
-è andata bene, a piedi ma con le scarpe-
la quadratura del cerchio, più o meno,
come quella volta che.

circonferenze immaginate e perse
per ricominciare, solo un vertice più avanti,
generazioni di linee muoiono -curve, spezzate, aperte-
contro un reale distratto e autoreferenziale.

e tu a quell' angolo, il grado, la latitudine, l'attimo
-quello che vale una vita-
ma non ho potuto, non c'era spazio
per l'intersecazione
e per puro caso il mio piano non fù il tuo.

allora restami parallelo,
orizzonte di lato
ch'io possa almeno intuirti con la coda dell'occhio,
fino alla risoluzione.

venerdì 18 marzo 2011

...

Divoro parole dagli occhi, bramo conferme,
e rimando a un miglior tempo la rivelazione
che già comprendo nell'ansa delle paure
dove sta costruendo casa la notte.

Ho pronte le pesanti valigie dell'anima
che riciclo ad ogni respiro e depongo
tra pagine consunte di un testamento di sogni
che son la mia vita rada come un'attesa.

Rido lacrime d' impotenza che trema
e schiudo la bestemmia echeggiante
all'imbrunire dell'ultimo monte,
dove la pace dimora autosufficiente
e di me inconsapevole.

domenica 6 marzo 2011

...

Manca il sole alle parole scavate nelle ossa.
Sono un cane senza coda
che si chiude nel silenzio attonito dell'idiota,
sento solo il dolore dello stomaco
le grida delle meningi
la saliva di chi ha fame
e resta immobile
come ali senza vento e senza colpa.
E' attesa di ciò che non accade
vivere la morte;
mi troverà già morta quando arriverà.