giovedì 21 luglio 2011

QUEL SILENZIO

Voglio perdermi invisibile, e sordamente
in larghe strade notturne, convesse,
artificiali di luce e ronzii di insegne,
una soluzione alcalina in molecole d'aria estiva
che insipida muore sulla lingua dei giorni
in un paese straniero a cui la mia anima è sconosciuta.

Voglio morire e rinascere della tua solitudine
su un asfalto bagnato, cocciutamente grigio,
prestare lo sguardo ostinato e girando le spalle
fingere di dimenticarlo per restarne senza,
quel senza infinito che ti deriva
come un silenzio di ritorno dalla tua marea.

E nel grandangolare spazio dell'orizzonte
vedere filtrare una luce tiepida e cauta in cui
tu, eccezione di ogni mia regola, sarai
la prova che non torna di un sentimento che precipita
e che senza un motivo si schianta, denso
di un non ti amo e basta.